Sanscrito: lez.7, 1a declinazione in -a
luglio 03, 2020di Marco Sebastiani
Nella presente lezione inizieremo dal concetto stesso di declinazione. In Italiano infatti il rapporto tra le parole, in una frase, viene espresso mediante preposizioni o locuzioni: da, con, per mezzo di, attraverso, etc. Diciamo ad esempio "Noi rendiamo omaggio a Shiva". In sanscrito invece, queste relazioni tra le parole della frase, non sono rese con preposizioni, ma semplicemente aggiungendo otto diverse desinenze alla fine delle parole, noti come "casi" della parola. Diciamo quindi "namaḥ śivāya" dove il secondo termine significa appunto "a Shiva".
Lo stesso avviene in latino, in tedesco, in indi, eccetera. Il sanscrito è una lingua arcaizzante e conserva un numero di casi maggiore del latino, che ne ha sei, o del tedesco, che ne ha quattro. Queste desinenze cambiano a seconda di come termina il tema della parola e fanno parte di grandi insiemi, noti come declinazioni. Le declinazioni dei nomi e degli aggettivi in sanscrito sono otto, contro le quattro del latino, per il motivo precedentemente accennato, raggruppabili in due grandi gruppi: temi in vocale, le prime sei, e temi in consonante, le ultime due.
I nomi dei casi non sono quelli dell'analisi logica italiana, diremo quindi "genitivo" e non "complemento di specificazione". Questi nomi dei casi sono usati per tutte le lingue indo-europee esistenti. Quando si declina un nome, si ripete in tutti i casi secondo una sequenza prestabilita, prima al singolare, poi al duale e infine al plurale. Purtroppo la sequenza, che è una semplice convenzione, cambia a seconda della lingua, e in sanscrito è sensibilmente differente dal latino e dal greco o dell'avestico (il persiano antico).
I casi
Vediamo quali sono gli otto casi e l'ordine in cui convenzionalmente sono elencati nelle declinazioni:
1 nominativo
Il caso del soggetto, è la desinenza utilizzata per chi o cosa compie l'azione nella frase, concorda sempre nel numero (singolare, duale, plurale) con il verbo, implicito o esplicito.
es.: Shiva dona pace.
2 vocativo
E' utilizzato per invocare, chiamare una persona, un dio, un oggetto personificato.
Nelle
grammatiche antiche sanscrite, ad esempio quella di Panini, non viene
considerato un caso, ma questo porta una serie di complicazioni E'
spesso uguale al nominativo o al tema. A volte non viene riportato nella
declinazione come secondo caso, ma come ottavo, ad esempio dai
sanscritisti inglesi.
es.: Oh Shiva, io chiedo a te di concedermi l'illuminazione.3 accusativo
E' l'oggetto su cui ricade l'azione del verbo transitivo, ovvero è il complemento oggetto, che subisce l'azione. In sanscrito la costruzione più frequente non è come l'italiano: soggetto-verbo-oggetto, ma è soggetto-oggetto-verbo, esattamente come in latino. Quasi sempre il verbo essere è sottinteso.
es.: Kali uccise Shiva.
4 strumentale
Designa lo strumento per compiere un'azione e illustra come le cose vengono fatte, con quale mezzo. E' utilizzato anche per indicare accompagnamento, vicinanza e in questa circostanza la parola vinene seguita dal termine सह, saha, che significa insieme a.
es1.: Io raggiungo l'illuminazione con Shiva.
es2.: Ganesha cammina insieme con Shiva.
es2.: Ganesha cammina insieme con Shiva.
5 dativo
Viene usato per indicare nei confronti di chi si compie un'azione, lo scopo, il fine, l'intento. E' molto utilizzato nei mantra ad indicare nei confronti di quale dio ci si sta rivolgendo.
es1.:Un inchino a Shiva.
es2.: Badravaja diede del cibo a Shiva.
6 ablativo
In sanscrito è utilizzato per descrivere un'azione da qualcosa, l'origine o la sorgente, per esprimere la ragione.
es.: Il mondo viene distrutto per causa di Shiva.
7 genitivo
Indica il possesso e generalmente mette in relazione un nome con un altro.
es.: Il tridente di Shiva.
8 locativo
Questo caso esprime la posizione, la localizzazione nel tempo o nello spazio.
es.: Il mio cuore dimora in Shiva.
Declinazione in a/ā
Diciamo subito che non si chiama "prima declinazione", ma le somiglianze
con la prima declinazione latina sono tante e tali, che nel titolo
dell'articolo non abbiamo resistito alla tentazione.
La declinazione dei nomi in -a racchiude moltissime parole di uso ricorrente ed è la più comune ed importante. Basti pensare che lo stesso termine yoga è una parola maschile in -a. Āsana
è un altro nome in -a, questa volta neutro, e quindi i nomi di quasi
tutte le posizioni sono declinati come suoi composti. Ahiṃsā, la non violenza, il più importante precetto etico dello yoga, è infine un termine femminile in -ā. E così via.
Da oggi, capiremo
perchè sia corretto scrivere in italiano yogaḥ, citando il termine al nominativo, come lo è nella sua radice, yoga. Oppure perchè sia possibile dire padmāsanam piuttosto che padmāsana. Anzi, a questo proposito è interessante dire fin d'ora che è molto più utile e chiaro citare i nomi sanscriti al nominativo singolare, che non nel tema, in modo da non creare confusione. Questa non è una nostra frivolezza, ma in tutte le lingue antiche si utilizza infatti tale convenzione, ad eccezione di alcune scuole di studiosi di sanscrito.
La declinazione dei nomi in -a e ā è anche collegata con l'argomento precedente, i numeri: एक, eka, uno, è un aggettivo che può essere maschile, femminile o neutro e seguire queste declinazioni in -a/ā.Vedremo quindi di seguito i nomi maschili, femminili e neutri, ogni gruppo con le proprie desinenze. Gli aggettivi che ne fanno parte, essendo declinabili in tutti e tre i generi seguono le desinenze di questi tre gruppi.
Nomi maschili che terminano in -aḥ, -अः
desinenze
maschile | Singolare | Duale | Plurale |
Nominativo | अः aḥ | औ au | आः āḥ |
Vocativo | अ a | औ au | आः āḥ |
Accusativo | अम् am | औ au | आन् ān |
Strumentale | एन ena | आभ्याम् ābhyām | ऐः aiḥ |
Dativo | आय āya | आभ्याम् ābhyām | एभ्यः ebhyaḥ |
Ablativo | आत् āt | आभ्याम् ābhyām | एभ्यः ebhyaḥ |
Genitivo | अस्य asya | अयोः ayoḥ | आनाम् ānām |
Locativo | ए e | अयोः ayoḥ | एषु eṣu |
declinazione
tema योग yoga
योगः yogaḥ, m. (maschile) l'atto di unire, unione.
Maschile | Singolare | Duale | Plurale |
---|---|---|---|
1 Nominativo | yogaḥ | yogau | yogāḥ |
2 Vocativo | yoga | yogau | yogāḥ |
3 Accusativo | yogam | yogau | yogān |
4 Strumentale | yogena | yogābhyām | yogaiḥ |
5 Dativo | yogāya | yogābhyām | yogebhyaḥ |
6 Ablativo | yogāt | yogābhyām | yogebhyaḥ |
7 Genitivo | yogasya | yogayoḥ | yogānām |
8 Locativo | yoge | yogayoḥ | yogeṣu |
tema देव deva
Maschile | Singular | Dual | Plural |
---|---|---|---|
1 Nominativo | देवः | देवौ | देवाः |
2 Vocativo | देव | देवौ | देवाः |
3 Accusativo | देवम् | देवौ | देवान् |
4 Strumentale | देवेन | देवाभ्याम् | देवैः |
5 Dativo | देवाय | देवाभ्याम् | देवेभ्यः |
6 Ablativo | देवात् | देवाभ्याम् | देवेभ्यः |
7 Genitivo | देवस्य | देवयोः | देवानाम् |
8 Locativo | देवे | देवयोः | देवेषु |
ex.1 declina sia in caratteri latini che devanāgarī, con il significato italiano a fianco, le seguenti parole maschili in -a
- अभ्यास: m. la pratica>अभ्यास:, abhyāsaḥ, la pratica - अभ्यासौ, abhyāsau, le due pratiche - अभ्यासाः abhyāsāḥ, le pratiche>अभ्यासम्, abhyāsam, la pratica (acc), ....
- अर्जुन: Arjuna, m. eroe della Bhagavadgita
- काम: m. desiderio
- देव: m. dio
- कालः m. ragazzo
- मोक्ष: m. liberazione
- राम: m. eroe del Ramayana
Nomi neutri che terminano in -am, -अम्
I nomi neutri in -am sono declinati esattamente come i nomi maschili in -aḥ, ad eccezione del nominativo, accusativo e vocativo, che in questo caso sono identici e ovviamente con terminazione -am.
desinenze
आसनम् āsanam, n. (neutro) posizione.
neutro | Singolare | Duale | Plurale |
Nominativo | अम् am | ए e | आनि āni |
Vocativo | अ a | ए e | आनि āni |
Accusativo | अम् am | ए e | आनि āni |
Instrumentale | एन ena | आभ्याम् ābhyām | ऐः aiḥ |
Dativo | आय āya | आभ्याम् ābhyām | एभ्यः ebhyaḥ |
Ablativo | आत् āt | आभ्याम् ābhyām | एभ्यः ebhyaḥ |
Genitivo | अस्य asya | अयोः ayoḥ | आनाम् ānām |
Locativo | ए e | अयोः ayoḥ | एषु eṣu |
tema आसन āsana
Neutro | Singolare | Duale | Plurale |
---|---|---|---|
Nominativo | āsanam | āsane | āsanāni |
Vocativo | āsana | āsane | āsanāni |
Accusativo | āsanam | āsane | āsanāni |
Strumentale | āsanena | āsanābhyām | āsanaiḥ |
Dativo | āsanāya | āsanābhyām | āsanebhyaḥ |
Ablativo | āsanāt | āsanābhyām | āsanebhyaḥ |
Genitivo | āsanasya | āsanayoḥ | āsanānām |
Locativo | āsane | āsanayoḥ | āsaneṣu |
tema फल phala
Neutro | Singolare | Duale | Plurale |
---|---|---|---|
Nominativo | फलम् | फले | फलानि |
Vocativo | फल | फले | फलानि |
Accusativo | फलम् | फले | फलानि |
Strumentale | फलेन | फलाभ्याम् | फलैः |
Dativo | फलाय | फलाभ्याम् | फलेभ्यः |
Ablativo | फलात् | फलाभ्याम् | फलेभ्यः |
Genitivo | फलस्य | फलयोः | फलानाम् |
Locativo | फले | फलयोः | फलेषु |
ex.2 declina sia in caratteri latini che devanāgarī, con il significato italiano a fianco, come fatto per l'ex.1, le seguenti parole neutre in -am
- अरविन्दम n. loto
- आसनम् n. posizione
- दुःखम् n. sofferenza
- पूर्णम् n. intero
- सत्यम् n. verità
Nomi femminili che terminano in -ā, -आ
desinenze
femminile | Singolare | Duale | Plurale |
Nominativo | आ ā | ए e | आः āḥ |
Vocativo | ए e | ए e | आः āḥ |
Accusativo | आम् ām | ए e | आः āḥ |
Strumentale | अया ayā | आभ्याम् ābhyām | आभिः ābhiḥ |
Dativo | आयै āyai | आभ्याम् ābhyām | आभ्यः ābhyaḥ |
Ablativo | आयाः āyāḥ | आभ्याम् ābhyām | आभ्यः ābhyaḥ |
Genitivo | आयाः āyāḥ | अयोः ayoḥ | आनाम् ānām |
Locativo | आयाम् āyām | अयोः ayoḥ | आसु āsu |
declinazione
tema माल
femminile | Singular | Dual | Plural |
---|---|---|---|
Nominativo | mālā | māle | mālāḥ |
Vocativo | māle | māle | mālāḥ |
Accusativo | mālām | māle | mālāḥ |
Strumentale | mālayā | mālābhyām | mālābhiḥ |
Dativo | mālāyai | mālābhyām | mālābhyaḥ |
Ablativo | mālāyāḥ | mālābhyām | mālābhyaḥ |
Genitivo | mālāyāḥ | mālayoḥ | mālānām |
Locativo | mālāyām | mālayoḥ | mālāsu |
tema कथा
femminile | Singular | Dual | Plural |
---|---|---|---|
Nominativo | कथा | कथे | कथाः |
Vocativo | कथे | कथे | कथाः |
Accusativo | कथाम् | कथे | कथाः |
Strumentale | कथया | कथाभ्याम् | कथाभिः |
Dativo | कथायै | कथाभ्याम् | कथाभ्यः |
Ablativo | कथायाः | कथाभ्याम् | कथाभ्यः |
Genitivo | कथायाः | कथयोः | कथानाम् |
Locativo | कथायाम् | कथयोः | कथासु |
ex.3 declina sia in caratteri latini che devanāgarī, con il
significato italiano a fianco, come fatto per l'ex.1 e 2, le seguenti parole femminili in -ā
- अहिंसा f. non violenza
- बाला f. ragazza
- माया f. illusione
- विद्या f. conoscenza / अविद्या f. ignoranza
...in copertina
La scritta nell'immagine di Shiva in copertina recita OM, che sappiamo cosa significa:
namaḥ m. (nominativo singolare maschile di nama) inchino, saluto, reverenza, omaggio
śivaya m. (dativo singolare maschile di śiva) il Dio Shiva
let.: Il saluto è (sottointeso) a Shiva
ovvero: rendiamo omaggio a Shiva
In basso è leggibile la parola dhuna, in realtà si legge dhun, non è sanscrito ma hindi, significa canzone e definisce un pezzo di musica classica industana, l'immagine è infatti la copertina di un disco che interpreta il famoso mantra OM namah shivaya in musica.
nella prossima lezione cecheremo di fare un po' di pratica con queste tre declinazioni nei versi di opere classiche e di vedere i affrontare i verbi e i pronomi.
2 commenti
vorrei sapere se le parole linga è singolare e lingam è plurale oppure viceversa, grazie
RispondiEliminaCome mostrato nella lezione qui sopra, i nomi neutri come linga, hanno il nominativo singolare in -am, il nominativo plurale è -āni
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