di Mario Caruso
Negli ultimi tempi abbiamo assistito a vari paladini che si ergevano a difensori del "vero yoga", come di consueto. Nelle ultime settimane però, vedi le polemiche scoppiate negli Stati Uniti e riportate nel precedente articolo, il "vero yoga" ha coinciso invariabilmente con lo "yoga spirituale". Queste considerazioni ci hanno spinto ad una serie di domande, che abbiamo girato al nostro esperto, docente di filosofia e religioni dell'India e dell'Estremo Oriente; chi meglio di lui può illuminarci su cosa sia lo "yoga spirituale" e su come sia diventato il sacro graal, ostentato da ogni parte. Lasciamo quindi la parola a Mario Caruso.
Ringrazio Yoga Magazine Italia per avermi dato la possibilità di esprimere la mia opinione su di un argomento che mi sta piuttosto a cuore, sia come studioso della filosofia e della tradizione dello yoga, sia come praticante di lunga data. In primo luogo bisognerebbe capire cosa si intende con il termine "spirituale", usato molto spesso in modo improprio. La parola ha la medesima origine in quasi tutte le lingue europee, una origine latina che proviene da spiritus. Spiritualis è ciò che appartiene alla sfera dello spirito. Spiritus in latino significa soffio, sia come aria che come soffio vitale. Sarebbe molto interessante indagare le analogie tra questo termine e il prana sanscrito, in quanto ricordiamo che le due lingue hanno un'origine comune indoeuropea, ma oggi non ci spingeremo così avanti. Nei secoli il termine spirito, spirit, espirit, espiritu, eccetera, si è caricato di significati importanti, dallo Spirito Santo in poi, ma anche più banali, come etere o umorismo. In generale potremmo dire che con la parola "spirituale" si voglia caratterizzare ciò che è immateriale. Si contrappongono così, la materia, cioè ciò che ricade sotto i nostri sensi e lo spirito, ovvero ciò che sfugge ai sensi, come la vita psichica, intellettuale, affettiva, ma anche religiosa dell'uomo. Nella mente di chi usa il termine "yoga spirituale", si contrappongono in modo analogo uno yoga fisico e quindi materiale ed uno yoga legato agli aspetti intangibili e alla meditazione e quindi spirituale. Diciamo subito che questa contrapposizione è quantomeno priva di ogni fondamento.