di Marco Sebastiani
Kapotasana ha questo nome perchè mima la postura del piccione, come in diverse posizioni che portano il nome di animali, tra le quali ad esempio krounchasana, la posizione dell'airone oppure salabhasana, la posizione della locusta? Come spesso accade la risposta è più complessa della domanda. Kapotasana rientra in realtà tra le posizioni dedicate alle divinità. Kapota è uno dei cento nomi di Shiva, o dei mille, a secondo dell'elenco che si consulta, ma è proprio il nome che ricevette quando assunse la forma di un piccione. Anche altri personaggi della mitologia Induista portano il medesimo nome, ma andiamo con ordine.
Nello Skanda Purana è narrato come il Signore Shiva abbia ricevuto il nome di Kapota. Shiva è il signore della meditazione, dello yoga e delle pratiche ascetiche, e una volta intraprese delle tapah, pratiche intense, particolarmente impegnative, vivendo senza bere e mangiare, ma solo di aria ed evitando tutte le coppie di opposti ovvero cercando di raggiungere il completo distacco dal dolore e dal piacere, dal bene e dal male. Questa pratica lo mutò nella forma di un piccione e, da quel momento in poi, a commemorazione di questa profonda pratica, sarebbe stato conosciuto dai suoi devoti anche con il nome di Kapota.