Instagram e Yoga in Italia
ottobre 27, 2017
di Maria Sabatini
Yoga Magazine Italia oltre ad occuparsi della tradizione e della filosofia legate alla nostra arte, di tanto in tanto indaga le nuove tendenze. Dopo aver approfondito le polemiche americane legate ad Instagram nell'articolo L'ossessione del «Vero Yoga», volevamo conoscere il punto della situazione in Italia. Per fare questo abbiamo intervistato uno dei più noti social media manager italiani, marketing strategist in forze a Milano e appassionato di yoga. Ci ha però chiesto di rimanere anonimo in quanto, essendosi occupato delle principali campagne social in Italia, anche di marchi legati allo yoga, non vorrebbe perdere sincerità nel risponderci "ufficialmente". Federico è uno che non le manda a dire, vedrete... rispettiamo il suo anonimato. Gli abbiamo anche chiesto la classifica dei primi venti account italiani più influenti.
Ciao Federico, ci spieghi in due parole cosa è Instagram?
Instagram
è un archivio mondiale di fotografie con commenti. E' nato come app perchè le foto che faceva erano fichissime, grazie ai filtri, si è sviluppato perchè permette di interagire. Questo archivio è composto e catalogabile in varie nicchie di interessi, tra i quali nel mondo spiccano i viaggi, la moda, la
bellezza, il fitness, la salute, gli affari, l'intrattenimento, l'immobiliare, il marketing, la ristorazione, eccetera, eccetera, con innumerevoli sotto categorie. Le categorie sono definite
dagli ashtag con cui chi posta le foto può caratterizzarle, 30 o 60 al
massimo, ma soprattutto dagli account tematici che è possibile seguire.
Non esiste infatti un processo di richiesta di amicizia, ma tutti
possono seguire tutti, tranne chi ha dichiarato "privato" il suo
profilo, ovvero ne fa un uso familiare o tra amici. Nel mondo, Instagram è
diventato il trend setter per eccellenza, il luogo dove vengono definite le
tendenze. Da dove credete sia partita la moda dello
spolverino femminile di due anni fa? dagli instagrammers fashion leader asiatici. Qualcuno dice anche che la
grande moda delle inversioni acrobatiche nel mondo dello yoga, sia nata
dai profili americani legati all'ashtanga. E così via per ogni settore.
Instagram è un mezzo di comunicazione di massa e come ogni strumento, non
è responsabile dei contenuti che veicola. Ultimamente si possono
postare anche brevi video e fare dirette, ma la sostanza non cambia.
Possiamo parlare di un boom di Instagram nello yoga Italiano?
In
Italia il fenomeno Instagram non ha assunto ancora le proporzioni degli
Stati Uniti, dove alcuni brand che utilizzano questo unico canale di
vendita e comunicazione sono diventati multimilionari. Questa
arretratezza è decisamente un bene per chi utilizza la piattaforma come
utente. I profili sono ancora genuini, i marchi sono marchi, le sale da
yoga si definiscono tali, i praticanti e gli insegnati sono
riconoscibili. Dove il business ha avuto il sopravvento la situazione è
molto più confusa. In Italia, fatta eccezione per qualche campagna di
brand molto noti come Nike, Adidas o ****** [per richiesta
dell'intervistato] , non si sono ancora visti investimenti
significativi. Ma a maggior ragione stiamo assistendo alla nascita del
fenomeno, la cosa è interessantissima.
I due account oggi leader
per lo yoga in Italia hanno 200.000 follower ciascuno, negli stati uniti i top ne hanno
1 milione e mezzo. L'ashtag #yogaitalia ha 35.000 ricorrenze circa, che
non sono molte (#yoga ne ha 40 milioni ndr), ma non lasciamoci
ingannare, i nostri opinion leader del settore sono molto
internazionali, hanno una rete di contatti importante e scambi vivacissimi ma, soprattutto, sono ancora molto genuini; insomma, non sono io che
gestisco i loro account, o, peggio, non se li fanno gestire da software cinesi automatici, ma lo fanno in prima persona.
Cosa definisce il successo di un profilo su Instagram?
Un
tempo, agli esordi, questo parametro era misurato dal numero di
follower. Oggi molto meno. I follower sono acquistabili a pochi euro al
migliaio al mercato nero degli hacker o al mercato ufficiale, basta
cercare su google per farsi un'idea. La misura del successo è data
dall'engagement ovvero da quanto i post ricevono interazioni con gli
altri utenti, like e commenti. I cacciatori di testimonial o brand
ambassador, ovvero persone che promuovono prodotti nei loro post,
cercano profili genuini, anche con solo qualche migliaio di follower (in
Italia), ma con molte interazioni. Già tanti marchi italiani della galassia yoga,
principalmente di abbigliamento, stanno passando a questa
fase, che di solito precede e poi accompagna la promozione spinta dello
shopping online.
Perchè uno yogin, un insegnante, una sala yoga o un brand dovrebbero essere su Instagram?
Allora,
il discorso è vario. Un praticante può crearsi un profilo innanzitutto
per vedere delle belle fotografie di yoga. Va detto che l' "Instagram
yoga" è un po' particolare, le posizioni postate sono quasi sempre
quelle più scenografiche: molte inversioni, molte spaccate e poche
posizioni più tradizionali. Molto frequenti sono anche i tutorial oppure
le fotografie di come una posizione deve essere eseguita e di come non
lo deve. Hanno un buon successo. Quindi sostanzialmente ti risponderei : può esserci
per affinare la propria pratica, trarre ispirazione, conoscere gente e avere motivazione
da chi è più avanti come posizioni. Se poi abbiamo dei contenuti da condividere, l'interazione può diventare a due sensi.
Per
quanto riguarda un insegnate, credo che l'opportunità maggiore offerta da IG sia
quella di tessere una rete di rapporti con altri insegnanti e magari con
i centri e i marchi del settore, senza la pesantezza di Facebook.
L'opportunità che IG gli offre è quella di acquistare un po' di
visibilità, per le foto che si scattano, non per chissà quali magie o spese pubblicitarie.
I
brand, su Instagram, hanno un processo di vendita e di creazione del
sentiment legato al loro marchio, unici. La filiera è brevissima. Visto e
comprato come si dice. Il fatturato di alcune società che utilizzano
ormai solo Instagram come canale, arriva tranquillamente agli otto zeri. Inoltre la rete di
ambassador, che le società possono tessere, può essere molto mirata. In giro avranno,
ad esempio, decine o centinaia di ambassador in linea con il proprio target di consumatori praticanti di yoga,
che postano foto dal salone di casa, vestite con l'ultimo pantalone: la posa è bellissima anche se non perfetta, la ragazza è affascinante, la frase che
accompagna mi riporta ai momenti più belli della mia pratica.
L'identificazione dell'utente con il soggetto che vede è massima. Funziona. Li voglio anche io quei pantaloni. Non so se ho reso?
Quali sono gli errori da non commettere per chi ha un account agli inizi o vuole aprirne uno?
L'errore
classico è sbarcare su Instagram "perché bisogna esserci", senza
avere obiettivi e contenuti. Vengono da me, magari curo già la loro
pagina facebook e mi dicono: "vogliamo andare su Instagram, non possiamo non esserci".
No. Sbagliato. Facebook è il passato noioso dell'interazione social.
Io, quando apro la mia bacheca di Facebook, dopo il primo minuto già mi
rompo le pa**e, commenterei tutti i post con un enorme "stica**i" collettivo. Su IG scorro le foto e mi emoziono, rimuovo qualcuno che è diventato noioso, aggiungo qualcun'altro che posta cose pazzesche in posti pazzeschi. Visto e comprato, come si dice. Instagram è il presente frizzante,
rapido, immediato, ma dobbiamo sapere i nostri obiettivi. Vogliamo
vedere dove va il mercato? le nuove tendenze? ok non serve una pagina
del brand, della sala o dell'insegnante di turno, restiamo spettatori,
magari con un account privato. Non abbiamo contenuti fotografici da
condividere e non vogliamo investire per farli? bene, rimaniamo su
facebook a fracassare le scatole ai poveretti che ci hanno concesso il mi piace. Che poi, detto tra noi, la patina amatoriale delle foto
scattate nel bagno di casa, nel giardino, a tavola, che hanno certi
contenuti Instagram è impagabile. E' vita vera. Con poco è
possibile fare moltissimo, ma non possiamo improvvisare.
Pensando proprio a cosa non funziona per lo yoga, su IG come su Facebook non funzionano i guru
da tastiera, i paladini dello yoga, come quelli di
cui ho letto
il vostro articolo molto divertente [L'ossessione del «Vero Yoga» ndr]. Stanno sbagliando mezzo e forse anche secolo, fanno
tenerezza. In un luogo nato per la condivisione e per tessere reti
sociali si pongono su un piedistallo, "solo noi facciamo yoga come si
deve", "gli altri sono meno bravi o fanno una cosa che non è yoga".
Il vero risultato è di sembrare patetici (post con 6 like di fidanzati e
amici, 2 commenti della signora svampita che ci crede, etc.), ma soprattutto
di risultare antipatici, screditandosi. Il guru da tastiera dello yoga
"Non fa marketing perché non gli interessa" e noi giù a ridere, la
verità è che non lo sa fare: sei sui social per farti promozione è
evidente, ma non la sai fare. Sui social funziona l'approccio Gianni Morandi, rispondo a tutti, voglio bene a tutti, sono umile e simpatico. Oppure sono una star internazionale. Questo è solo un esempio, è giusto
trovarsi una nicchia e una propria unicità, ma queste esplosioni di ego
non dovrebbero essere contrarie allo yoga? ditemelo voi che siete
esperti!
Infine, un errore plateale è ricorrere all'acquisto di follower e like, perché l'interazione di questi account è vicina allo zero e comunque riconoscibile. Scredita completamente il profilo. Allo stesso modo i software di automazione, che amministrano al tuo posto l'accaunt, si riconoscono al primo sguardo, non creano engagment, e danno un risultato platealmente stupido: commenti tutti uguali, commenti non collegati alla foto in questione, uso eccessivo di emoji, follow di profili completamente fuori target. Danneggiano molto l'immagine che ne esce, che poi su Instagram è quasi tutto. E' il motivo per cui a volte profili con 50K follower hanno un ranking molto basso e "valgono poco".
Quali sono le tendenze Italiane dello yoga su Instagram?
Ultimamente
quasi tutte le foto sono accompagnate da frasi che
vogliono portare ispirazione e consapevolezza, un uso che a me piace e regala un
po' di profondità in più. All'inizio l'impressione che si riceve con lo
yoga su IG è molto da mostra delle vanità, ma questa prima impressione
superficiale è quella di chi non conosce il mezzo. Vedo mia moglie, già
solo per i workshop a cui ha partecipato o per le persone che ha
conosciuto con cui condivide questa passione, ha ricevuto tantissimo da
questo mezzo.
Una tendenza che sta prendendo molto
piede, ma
che non mi piace particolarmente, sono invece le foto di nudo in
posizioni yoga, a detta dei fautori rappresentano il senso di liberta e
il riappropriarsi del rapporto positivo con il proprio corpo, anche rispetto a come viene visto dagli altri. Non mi piace, quindi non seguo gli ashtag o
i profili #nudeyoga, è semplice. Così come non consiglierei ad un brand di associare la propria immagine a questo tipo di rappresentazione, ma forse sto invecchaindo. Considera che il segmento tra 18 e 25 vive su instagram e snapchat, non gliene frega un ca**o di quello che ha mangiato lo zio a pranzo e che posta su facebook, lui si messaggia con la modella californiana, lei con l'istruttore di capoeria di Rio, è più divertente, no?
Di brand ambassador e
testimonial già abbiamo parlato. La vera tendenza yoga del momento, arrivata
con un po' di ritardo in Italia sono i challange. In realtà è una tecnica di marketing specifica di IG che si chiama Loop Giveaways, omaggi in circolo, ma non entriamo troppo nel tecnico. Si posta tutti la
medesima posa, con i medesimi ashtag e poi il giorno dopo si cambia
posa. Ai più assidui e alle pose più belle si riconosce un premio. I
challange hanno gli sponsor che forniscono i premi e gli host che li
diffondono e decidono chi vince. Nell'elenco dei profili più di successo
che mi avete chiesto, quasi tutti partecipano o promuovono challange
...per chi fosse interessato.
Quali sono i 20 profili italiani più influenti nel mondo dello yoga?
Tu
mi fai una domanda per cui rischierei il posto [ride di gusto], se non
fossi un freelance. Ogni media manager fornisce la sua, con al top i
marchi di cui è respnsabile [ride nuovamente].
A parte gli
scherzi, bisogna capire come li consideriamo, 5 anni fa' ti avrei
fornito la lista per numero di follower, oggi invece si
attribuisce un ranking calcolato in un algoritmo, secondo vari
parametri, l' influencer ranking o voice share, che vede a quante
persone parla significativamente ogni tuo post in media.
Ti indicherò quindi l'elenco
per gli ultimi quattro mesi, così come calcolato da Brand24 sull'ashtag
#yogaitalia, per gli utenti italiani.
E' una lista di
un servizio di brand reputation molto quotato, non mi dilungo a spiegare gli indici che compaiono,
cambiando i parametri di ordinamento puo' cambiare la sequenza,
ma in linea di massima, questi sono i primi venti in tutti i casi.
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